Webinar "Una fotografia sul futuro dell'Italia - Il Mezzogiorno tra stagnazione e recessione" - 25/02/21
Lo scorso 25 febbraio si è svolto il Webinar dal titolo "Il Mezzogiorno tra stagnazione e recessione", organizzato dalla Fondazione Fai Cisl – Studi e Ricerche insieme alla Fai Cisl.
L’iniziativa prosegue il ciclo dei Webinar della serie “Una fotografia sul futuro dell’Italia”, per dare continuità allo studio e alle riflessioni sul futuro del nostro Paese e, questa volta, si è focalizzato sul Mezzogiorno d’Italia.
Il Webinar è stato introdotto da Vincenzo Conso, Presidente Fondazione FAI Cisl – Studi e Ricerche, il quale ha sottolineato come da sempre le tematiche legate al Mezzogiorno siano di particolare interesse per la Fondazione e la Federazione. Ha proseguito ponendo in risalto alcune evidenze emerse dall’ultimo Rapporto Svimez, che mostrano come la pandemia abbia intaccato duramente il già compromesso e fragile tessuto socio-economico del Sud Italia, e ricordando le parole dell’illustre sociologo Franco Cassano, scomparso nei giorni sorsi, il quale evidenziava con forza la grande centralità del Mezzogiorno nel sistema complesso del Mediterraneo.
All’introduzione, è seguito l’intervento di Adriano Giannola, Presidente Svimez, che ha ripercorso le tappe del progressivo impatto del Covid sull’economia italiana. A fronte di un forte iniziale impatto collocato al Nord Italia, infatti, si è avuta poi una paralisi generalizzata dell’intero Sistema Paese. Ha poi proseguito analizzando le fosche previsioni di ripresa italiana che vedono, anche in questo, non solo una doppia velocità rispetto all’Europa, ma anche fra Nord e Sud Italia, con valori percentuali decisamente più bassi in quest’ultimo caso. Giannola ha poi proseguito illustrando il perché siano stati destinati all’Italia fondi così ingenti da parte del Recovery Plan europeo, e sottolineando come il Mezzogiorno sia un elemento portante del Mediterraneo, uno scacchiere geopolitico ed economico fondamentale per lo sviluppo mondiale del prossimo decennio.
È poi seguito l’intervento di Onofrio Rota, Segretario Generale FAI Cisl, che, ripercorrendo la crisi economica e sociale presente in Italia nell’ultimo ventennio, si è posto l’accento sul peso che una lunga inerzia decisionale ai massimi livelli ha causato nel nostro Paese. Partendo dal dato dei 1.700 miliardi di depositi bancari privati attuali, ha poi evidenziato come allo stato attuale non si intraveda da parte dei privati una reale prospettiva di investimento. Ed è per questo motivo che l’opportunità del Recovery Plan non può essere sprecata, perché rappresenta l’unica vera e concreta occasione per invertire la spirale depressiva a livello economico. L’intervento si è concluso ponendo in risalto come in quest’ambito si dovrebbe riuscire a valorizzare le diversità agroalimentari nazionali con moderni ed efficienti sistemi di distribuzione, che ne sappiano valorizzare la produzione e aumentare l’efficienza.
Un ulteriore intervento è stato proposto da Luca Bianchi, Direttore Svimez, il quale ha illustrato come i dati storici degli ultimi rapporti Svimez confermino che l’impatto della crisi degli ultimi anni e, in particolare, della pandemia sia inegualmente distribuito sul territorio nazionale. Dall’analisi, infatti, è emerso come le categorie maggiormente impattate siano state quelle dei giovani, delle donne e del Mezzogiorno. Proseguendo nell’analisi macroeconomica si è poi giunti a porre in evidenza come il numero reale dei posti di lavoro persi a causa del Covid sia all’incirca pari al milione di lavoratori.
Il Webinar si è concluso con l’intervento del Segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, il quale ha rimarcato come le radici della Cisl affondino nell’esperienza meridionale sin dai tempi dell’istituzione dell’Ufficio confederale permanente per il coordinamento del Mezzogiorno nei lontani anni ’50. Si è posta anche l’attenzione sul fatto che senza un forte contributo volto a migliorare la condizione del Sud, come quello dato dalla piattaforma sul Mezzogiorno realizzata dalla Cisl e condivisa con Confindustria, difficilmente si potrà uscire dalla crisi. Ulteriore elemento di riflessione è stato il Piano Sud 2030, un piano fondamentale per lo sviluppo del Paese, cui si accostano gli sforzi della Sindacato e della Fondazione per connettere i territori, le persone, le diverse generazioni e le eccellenze italiane.