Programma formativo pluriennale
Nella riunione del Comitato Esecutivo del 12 ottobre 2017, svoltosi a Matera, la Fai ha varato il “Programma formativo pluriennale” da realizzarsi in collaborazione con la nostra Fondazione e con la Fondazione Giulio Pastore”, nella consapevolezza che il capitale umano è la risorsa più importante della Fai. In questo quadro si pone il “Corso nazionale di formazione per giovani dirigenti Fai” che è finalizzato alla qualificazione culturale e professionale della nuova dirigenza, affinché essa possa corrispondere, in modo innovativo, alle nuove esigenze di elaborazione politica e di azione, comunicazione e relazione implicate dalla diffusione delle tecnologie della conoscenza.
Il Corso, indirizzato a giovani operatori, delegati e neodirigenti su cui le strutture vogliono investire in termini di crescita culturale e politico-sindacale, è iniziato a Firenze, presso la Scuola di formazione della CISL: venticinque giovani provenienti da tutta Italia si cimenteranno per quindici mesi in un percorso articolato su cinque moduli.
Il modulo introduttivo dal 31 gennaio al 2 febbraio si è aperto con i saluti del Segretario nazionale della FAI Cisl Mohamed Saady e del Presidente della Fondazione Fai Cisl, Vincenzo Conso. In particolare, Saady, dopo aver dato il benvenuto ai partecipanti, ha focalizzato il proprio intervento su alcune parole chiave che tracciano il profilo del sindacalista cislino, “un modo di essere prima ancora di un modo di fare. Passione, militanza e competenza sono le particolarità che devono distinguere i sindacalisti della nostra organizzazione. La passione nell’essere al servizio della persona, la militanza come scelta di operare per il bene comune, la competenza come chiave di lettura dei cambiamenti e la capacità di individuare soluzioni innovative”.
I lavori sono quindi proseguiti con le lezioni del professor Aldo Carera sui principi primi del sindacato e, il giorno successivo, con le lezioni di Luciano Gallardo della Fondazione Pastore, sui temi della formazione come crescita personale e risorsa associativa e su rappresentanza e contrattazione come parole chiave del dirigente FAI. A conclusione dei lavori del modulo introduttivo, l’intervento del Segretario Generale Luigi Sbarra, che ha voluto sottolineare l’importanza strategica della formazione “che punta alla qualificazione di sindacalisti preparati, ma soprattutto l’obiettivo di voler preparare persone libere, responsabili e consapevoli del patrimonio culturale e identitario di una comunità come la FAI che incarna la quintessenza della filosofia cislina”. Sbarra ha sottolineato che “il nostro sistema di valori pone la persona al centro, siamo quindi un sindacato democratico che trae la propria legittimazione dal mandato degli iscritti, che opera con le mani libere in forza di un mandato autonomo. E’ proprio nella via dell’associazionismo che la Fai e la Cisl scommettono sulla capacità della società civile di rendere più forte il sistema democratico, evitando che le sorti del paese siano contese esclusivamente tra lobby e schieramenti politici”.
Essere sindacalisti in FAI e nella CISL “significa avere consapevolezza del presente ma con lo sguardo rivolto al futuro, mediante l’esercizio contrattuale, bilaterale e di rappresentanza, condizioni necessarie per un avanzamento dei diritti e delle tutele. Un azione quotidiana che trova il proprio baricentro d’azione nella territorialità e nella capillarità in un rapporto costante tra i nostri sindacalisti e i lavoratori”. Si rendono necessari nuovi scambi contrattuali, nell’era definita industria 4.0 “bisogna percorrere nuove strategie contrattuali che vedono nella partecipazione, nel welfare contrattuale e nei rapporti bilaterali i propri assi portanti”. Dunque per Sbarra “l’obiettivo è quello di consolidare un gruppo dirigente in grado di avanzare proposte innovative e rinsaldare l’appartenenza confederale e ai valori della Cisl che qualificano l’azione del sindacato nuovo”.
Il modulo successivo si è svolto dal 13 al 16 febbraio. Dopo il saluto di Vincenzo Conso – che si è soffermato su una prima analisi dei questionari di valutazione del modulo introduttivo, evidenziando come un sindacato che fa cultura pensa al futuro – è poi proseguito con la testimonianza di Francesco Lauria della Fondazione Tarantelli e del dipartimento formazione sindacale della Cisl, che ha presentato la figura di Don Milani attraverso una mostra fotografica allestita presso lo stesso Centro studi.
Ad aprire poi la fase didattica l’intervento del professor Pontarollo, docente di economia industriale all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano e del professor Gabriele Canali, docente di economia agroalimentare presso l’Università Cattolica di Piacenza. Una giornata è stata dedicata alla rappresentanza: Marco Lai docente di diritto del lavoro presso l’Università di Firenze e formatore presso il Centro studi, ha affrontato il tema dal punto di vista giuridico, mentre Roberto Benaglia, Coordinatore confederale delle politiche contrattuali ha fatto un focus sul testo unico della rappresentanza. I corsisti sono stati chiamati ad una lettura di gruppo e alla sottolineatura delle criticità, un lavoro che gli ha spinti ad uno scambio delle rispettive esperienze riportate successivamente in aula per un confronto con il relatore. Il primo modulo si è concluso venerdì 16 febbraio con la tavola rotonda dal titolo: “Attori e pratiche della rappresentanza oggi”. Sono intervenuti Silvano Giangiacomi, Segretario Nazionale della Fai, Carlo Villata, direttore delle risorse umane di Sammontana, Giovanni Rizzuto della segreteria nazionale Femca - comparto moda e Silvia Degli Innocenti Coordinatrice nazionale viVAce.
Lo svolgimento del Corso continuerà così: Secondo modulo 2-5 maggio 2018; Terzo modulo 2-5 ottobre 2018; Quarto modulo 27-30 novembre 2018; Quinto modulo 15-18 gennaio 2019;Modulo conclusivo per la discussione degli elaborati personali 19-22 marzo 2019.